Orterie, un angolo di Giappone

Nel piccolo borgo di Stazzona, Rie Otsuka e Francesco Andreotta hanno da poco dato vita al loro ristorante. Un luogo speciale dove protagonisti sono cortesia e una cucina di chiara influenza nipponica.

 

Dònguri, che in giapponese significa ghianda, è il simbolo dell’amore eterno e dell’ospitalità.
E non a caso la ghianda è l’elemento che caratterizza il logo di Orterie, il ristorante che non ti aspetti nel cuore della Valtellina. Il menù che cambia ogni mese è un’esaltazione dei prodotti dell’orto e della tradizione giapponese reinterpretata da Rie Otsuka, giapponese di nascita con importanti esperienze in ristoranti come Villa Crespi a fianco di Antonino Cannavacciuolo e Joia con Pietro Leemann.

In cucina Rie prepara quello che le piace di più. Una scelta che oggi consente a chi si siede nell’accogliente saletta con pochi coperti di assaggiare e sorprendersi, soprattutto per le curiose evoluzioni delle verdure dell’orto a chilometro zero.

Accompagnati da una straordinaria carta dei vini gestita da Francesco, lasciano il segno piatti come il VegeSushi, il sushi dell’Orterie, il Gozen, in giapponese il cibo del Re, che da Orterie regala piccoli assaggi serviti sul vassoio gastronomico; il Kushi, lo spiedino dell’Orterie, e l’Ikevege dove le verdure prendono il posto dei fiori celebrati dall’Ikebana, l’arte giapponese della composizione dei fiori recisi.


Tante proposte che insieme a un primo, un secondo e un dolce del giorno completano un’esperienza che offre divertimento a tavola alla scoperta di nuove emozioni.

Prenotazione consigliata.

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